3/10/2010
Il Tar boccia la riforma, caos alle superiori. Riportiamo due articoli sulla vicenda.
Respinto il ricorso del ministero. E' caos in ist. tecnici e professionali .Il Consiglio di Stato conferma il provvedimento del Tar del Lazio e chiede di "rideterminare l'orario complessivo annuale". A lezioni iniziate, con gli organici già definiti, la riorganizzazione per gli istituti diventa un vero rompicapo...
ISTITUTI tecnici e professionali nel caos. Il Consiglio di stato ha respinto l'appello presentato dal ministero dell'Istruzione contro il provvedimento del Tar Lazio che dichiarava di fatto illegittimo il taglio delle ore di lezione nelle seconde, terze e quarte classi dei tecnici e nelle seconde e terze degli istituti professionali. A questo punto, visto che il massimo organismo della giustizia amministrativa intima al ministero di tornare sui propri passi, nessuno può prevedere cosa accadrà. Le lezioni sono iniziate da diverse settimane e i 750 mila studenti delle classi interessate hanno già iniziato con un orario ridotto, le scuole si sono organizzate e, soprattutto, gli organici sono stati definiti.
Tornare, come chiede il Consiglio di stato, a "rideterminarsi sulla definizione dell'orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali", diventa un vero e proprio rompicapo. Il taglio dell'orario settimanale in tutte le classi di tecnici e professionali previsto dalla riforma, comprese quelle che avevano iniziato col vecchio ordinamento e con la sola esclusione delle classi terminali, è sembrato subito un eccesso. Gli studenti delle seconde, terze e quarte classi si sono ritrovati quest'anno con le stesse materie dell'anno scorso alleggerite di alcune ore.
Ma era l'unico modo per il ministero dell'Istruzione per rispettare il taglio di tutte le 87 mila cattedre preventivate nel 2008 dal ministro dell'Economia Tremonti. Sull'operazione si era espresso in maniera contraria il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione e lo Snals si era rivolto al Tar Lazio, che ha dichiarato illegittimo il taglio.
IL CONSIGLIO DI STATO IMPONE IL RIPRISTINO DELL’ORARIO COMPLETO NEI TECNICI E PROFESSIONALI
IL 15 OTTOBRE SCIOPERIAMO ANCHE PER LA IMMEDIATA RESTITUZIONE DI ORARI E ORGANICI COMPLETI, CON IL RIENTRO DEI PRECARI
Il Consiglio
di Stato ha respinto oggi l’appello presentato dal MIUR contro il provvedimento del TAR del Lazio che, pronunciandosi su un ricorso dello Snals, aveva dichiarato illegittimo il brutale taglio di ore di lezione che, nel quadro della catastrofica “riforma Gelmini”, e il governo aveva operato nelle seconde, terze,quarte classi degli istituti tecnici e nelle seconde e terze dei professionali.
Pur di portare a termine il massacro della scuola e l’eliminazione di 140 mila posti di lavoro in tre anni, progettati da Tremonti, Gelmini aveva improvvisato una drastica riduzione di ore di lezione in tali istituti, impoverendone la qualità ed espellendo in massa precari che per anni avevano sostenuto un’istituzione per la quale nell’ultimo ventennio i governi di centrodestra e centrosinistra hanno sempre ridotto l’investimento (oggi è meno del 9% della spesa complessiva mentre la media dei paesi “sviluppati” è del 13.3%: e i precari non sono mai stati assunti stabilmente perché costano il 30% in meno degli “stabili). Il Consiglio di Stato è tassativo: l’orario precedente va reintrodotto, e con esso i posti di lavoro eliminati, riassumendo i precari. Certamente sarà un’operazione complessa: ma il vero caos distruttivo è stato determinato già da Gelmini con il pesante impoverimento di qualità imposto ai tecnici e professionali e la distruzione di cattedre e orari consolidati. La radice greca della parola “caos” può far interpretare il termine come “voragine” (proprio quella già creata nella scuola dalla pessima ministra) ma anche come una realtà “aperta, spalancata”. E con la reintroduzione degli orari completi riapriremo, spalancheremo le porte alla possibile rinascita della scuola, battendo l’orrenda scuola-miseria di Tremonti-Gelmini. Poiché già numerose volte Gelmini non ha ottemperato alle decisioni dei magistrati, continuando a muoversi nella aperta illegalità, metteremo al centro dello sciopero nazionale della scuola, da noi indetto per il 15 ottobre (con manifestazioni regionali, a Roma ore 10 davanti al MIUR) - oltre al rifiuto di tutti i tagli e dell’espulsione dei precari, per la loro assunzione stabile e per massicci investimenti nell’istruzione, per il recupero integrale degli scatti di anzianità e dei contratti – anche l’immediato ripristino degli orari e organici completi per i tecnici e i professionali e l’immediata assunzione dei precari spietatamente espulsi dalla scuola.
Ricordiamo infine che il 15 sciopereranno e manifesteranno con noi, oltre a tanti docenti ed ATA “stabili”, le strutture dei precari, degli studenti e dei genitori che difendono l’istruzione pubblica contro il governo della scuola-miseria ma non fanno sconti a quei partiti del centrosinistra che, quando per due volte furono al governo in posizione dominante, contribuirono anch’essi all’immiserimento della scuola pubblica.
Piero
Bernocchi portavoce nazionale
COBAS

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